| Vincent volava con ritmo incessante ormai da diverse ore... Aveva preso quell'importante decisione, e adesso era ben deciso a non cambiare idea: tornare comportava senz'altro dei rischi per la sua persona, ma aveva passato troppo tempo chiuso nella sua vigliaccheria lontano da Lalmar e soprattutto dalla carne degli odiati nemici... Kmerr me la farà pagare, questo è certo... Sparire così... Chissà che cosa mi è preso! Era passato quasi un anno da quando aveva deciso di allontanarsi dalla città natale per avventurarsi verso Xòhria. Aveva vagato per Aldàrian per diversi mesi, aveva conosciuto gente di razze e fazioni diverse, ma non si interessò per niente alla guerra: aveva deciso di espandere il proprio sapere oltre i limiti dei comuni mortali... Xòhria rappresentava tutto quello che desiderava: potere e magia. Purtroppo la sua incoscienza lo fece peccare di presunzione, cercava un sapere superiore senza nemmeno rendersi conto che non possedeva tutta l'esperienza e la cultura disponibile su Aldàrian. La sua fortuna era stata che il tributo per entrare a Xòhria non poteva pagarlo, così riuscì ad evitare quello che sarebbe stato un vero e proprio suicidio. A quel punto erano passati ormai sei mesi e fu vigliacco, non tornò da Kmerr; temeva che il Dio gli desse la giusta punizione per i suoi peccati di presunzione, che lo avrebbe fatto soffrire fino alla perdita dei sensi, che lo avrebbe ucciso... Per altri mesi rimase in meditazione finchè con un moto di coraggio decise che la sua vita non avrebbe mai avuto realmente un senso se il suo sapere non si fosse espanso oltre i limiti che la natura aveva preposto per lui... E l'unico modo per far sì che ciò si realizzasse era seguire gli ordini e gli insegnamenti del suo Dio. Non temeva la morte e il dolore come l'ignoranza. Ho sbagliato, ma ora sono pronto a pagare per i miei errori e non vedo l'ora di recuperare tutto il tempo che ho perduto pensò Vincent rivivendo con il pensiero i momenti salienti dei suoi ultimi 10 mesi di vita... A un certo punto la sua profonda meditazione si interruppe, i suoi occhi verdi assopiti dal pensiero si riscossero: Lalmar rispendeva a un centinaio di metri da lui... Casa Dolce Casa pensò, nascondendo a mala pena un sogghigno. Oltrepassò velocemente le porte della città e si diresse in tutta fretta verso l'altare... Non poteva più perdere tempo... Kmerr aveva avvertito la sua vicinanza,e lui non poteva fare a meno di avvicinarsi più velocemente possibile alla presenza del Dio... Arrivato all'altare i suoi piedi poggiarono finalmente a terra dopo un bel po' di tempo, ricadde subito accorgendosi solo in quel momento di avere tutti gli arti inferiori addormentati... In quella strana posizione all'ingresso dell'altare rimase immobile, non riusciva più a muovere nemmeno un muscolo. Era il modo che aveva Kmerr di fargli capire che non c'era tempo da perdere in futili preamboli... Vincent si guardò intorno, alcuni lo fissavano, senza nemmeno troppo stupore, prima che il dolore arrivasse a colpirlo sapeva di dover essere il primo a parlare Mio Dio, sono tornato... Ho sbagliato, ho vagato inutilmente per mesi... Volevo superare i limiti della conoscenza, ma non sono pronto... Ora lo so! Sono qui perchè ho bisogno di servire la mia patria e di accumulare esperienza... Ma tu ovviamente sai già tutto, sono pronto per la mia punizione, so di meritarla... Ti chiedo solo di lasciarmi in forze in modo da poter partire per la missione che mi affiderai! i suoi occhi si chiuserò, cercò di serrare le mani in preghiera ma non riuscì a schiodarle di un millimetro, la voce del Dio gli avrebbe presto risposto e il dolore allo stesso tempo avrebbe ripercorso le sue viscere...
|